Come funzioniamo

L'Associazione vuole fornire un luogo di riferimento il più possibile a disposizione dei ragazzi ed in cui esista sempre la possibilità di fare qualcosa, rendersi utili e trovare accoglienza sia materiale che psicologica che favorisca la libera espressione e la condivisione delle proprie inquietudini.

Dal punto di vista psicologico, si vogliono fornire modelli di riferimento che siano di completamento o alternativi rispetto a quelli eventualmente disfunzionali delle famiglie di provenienza, dare incoraggiamento nella difficile acquisizione di autonomia, ed evidenziare regole di comportamento per una migliore vita di relazione ed un proficuo ed equilibrato inserimento nella realtà.

Sono stati adottati tutti gli accorgimenti utili a rendere le attività il più possibile sicure con l'uso di strumenti adatti in ambienti idonei.

E' opportuno che le attività non restino confinate all'interno del laboratorio, ma implichino attività esterne quali il reperimento di materiali da utilizzare nelle realizzazioni e quant'altro può essere utile per fornire esempi di come muoversi nella realtà esterna.

Al fine di promuovere la socializzazione si vuole favorire la creazione di un ambiente nel quale il contatto ed il confronto con altre persone con cui si condividono ostacoli, problemi e soluzioni, permettano una risposta all'isolamento che costituisce una delle difficoltà più frequenti.

Importante risulta a questo scopo stimolare una frequentazione fra ragazzi anche al di fuori del laboratorio per favorire l'instaurarsi di rapporti significativi (realtà territoriale , altri centri diurni , altre associazioni , ecc.) .

Si tende inoltre al coinvolgimento delle famiglie sia per contribuire alle attività (in modo prevalentemente attivo) , sia per evidenziare la possibilità di modi di interazione più adeguati. L’Associazione crea momenti di incontro per favorire la discussione , cercando di risolvere le problematiche comuni . Per ora , il pranzo non viene consumato presso l’Associazione questo per permettere la permanenza dell’utente nel proprio nucleo famigliare in un momento carico di valenze.

Si tenta inoltre la mediazione tra ragazzo e famiglia e tra ragazzo e scuola laddove se ne evidenzia l'utilità.
                                                             
Una delle caratteristiche più importanti risiede nel fatto che l'accoglienza non è limitata a chi é inserito nel laboratorio, ma è estesa a ragazzi che, seguiti dai servizi sociali dei distretti di competenza, possono trovare il modo di arricchire la loro esperienza accompagnati dai loro educatori, mediante il contatto, anche occasionale, con il laboratorio che mette a disposizione la struttura e le attrezzature al fine di rendere più ampi ed efficaci i singoli progetti finalizzati.

Il valore formativo della gratificazione del lavoro finito, lo stimolo alle capacità progettuali e di concretizzazione, una maggiore fiducia nelle proprie possibilità, ed in generale un miglioramento delle capacità di volizione con un accrescimento dell'autonomia sono tra le finalità possibili a livello personale, con proiezione possibile verso l'inserimento lavorativo in strutture recettive adeguate alla tipologia.

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Nelle relazioni interpersonali l'instaurazione di rapporti significativi, la riconsiderazione dei comportamenti delle figure di riferimento in famiglia e fuori, il ridimensionamento dell'esclusività dei rapporti contribuiscono con altri ad essere argomenti di stimolo ad costante elaborazione nel vissuto dei ragazzi con problemi psicologici.

L'obiettivo ultimo ed ambizioso é quello di mostrare la possibilità di avere una scelta rispetto ai propri atteggiamenti e di poterla perseguire nel tentativo di creare un proprio modo di essere, modificare in senso positivo il modo di stare in famiglia ed il modo di porsi in relazione in generale, quando naturalmente questo appare come obiettivo realistico.

Nel nostro Laboratorio , intendiamo raggiungere una situazione di interazione all’interno del gruppo tale che ciascuno sia in grado , relativamente alle sue potenzialità , di sostenere, guidare, organizzare o coadiuvare il lavoro di ciascun altro. Questo ha valenza sia per il lavoro con particolari ausili (casco) sia per l’inserimento di nuove persone : tutto il gruppo disabili e volontari se ne deve fare carico e a chiunque deve essere data l’opportunità di guidare verbalmente o con dimostrazione l’avvio del nuovo arrivato all’attività svolta del laboratorio. Chi affianca il nuovo arrivato non deve rischiare di sostituirsi a lui ma deve mirare a renderlo sempre più autonomo : questo deve essere l’obiettivo di ogni forma di collaborazione all’interno del Laboratorio. Dall’attività quotidiana scaturiscono progressi o traguardi raggiunti ; ognuno deve essere attento a cogliere qualsiasi elemento di valutazione utile a relazionare nelle riunioni di programmazione.

Le varie attività si realizzano a gruppi di varia entità numerica e tipologia a seconda delle esigenze di volta in volta individuate .

L'orario di lavoro sarà articolato in orari precisi concordati in base alle esigenze. I turni riguarderanno soprattutto il laboratorio di pittura e cucina ed il laboratorio di falegnameria.

La struttura prevede anche l'eventuale assegnazione di obiettori di coscienza.

Tutti dovranno attenersi ad un regolamento interno.

Ogni laboratorio avrà un referente responsabile. Sarà effettuate regolarmente , generalmente in modo collegiale, una supervisione (VERIFICA) sull'andamento e sulla programmazione delle attività di laboratorio . In queste occasioni si terranno sempre presente le possibilità di collegamento con i servizi del territorio . Dal Tavolo di concertazione sulle Disabilità ,durante la progettazione comune fra Centri Diurni ASL e Centri Diurni convenzionati (non ASL) voluti dal Piano di Zona , è stato convenuto che annualmente dovrebbero essere effettuate 3 visite per utenti al Centro utilizzato dai GOM di competenza , GOM che avrebbe fornito in precedenza il PARG dell’utente in almeno il 75% dei casi .
 

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